La necrosi (in Greco ÎεκÏÏÏ = morte) è il nome dato alla morte non programmata di cellule e tessuti viventi (contrapposta
all'apoptosi, la morte programmata delle cellule). Le possibili cause di necrosi sono molte: ferite, infezioni, cancro, infarto, infiammazione e così via.
Morfologicamente esistono quattro tipi distinti di necrosi:
* Necrosi coagulativa: si verifica di solito in un ambiente povero di ossigeno. La forma delle cellule si conserva dopo la loro morte e può essere osservato con un microscopio (come nell'infarto del miocardio e della milza)
* Necrosi liquefattiva: avviene con distruzione delle cellule e formazine di pus (come nella polmonite)
* Necrosi grassa: è causata dall'azione degli enzimi lipasi sui tessuti grassi (come nella pancreatite acuta)
* Necrosi fibrinoide: è causata da danni vascolari immuno-mediati. Si distingue per i depositi di materiale proteico simile alla fibrina sulle pareti delle arterie, che appaiono macchiate ed acidofile al microscopio ottico.
Un quinto tipo è la necrosi caseosa, un misto di necrosi coagulativa e liquefattiva (per esempio nella tubercolosi).
La cancrena è un processo di necrosi caratterizzato dalla morte o dalla distruzione di una massa di tessuti, conseguenti a infezioni, traumi o ad alterazioni dei vasi sanguignie dei nervi. La cancrena può essere secca,umida o gassosa. Nella cancrena secca prevale l'evaporazione dei processi litici. Nella cancrena umida prevalgono i processi colliquiativi. La cancrena gassosa dipende dai germi anaerobi; essendo questi capaci di produrre grandi quantità di anidride carbonica, è più facile la dissociazione dei tessuti e viene quindi facilitata la diffusione del processo.
NECROSI:
complesso di alterazioni che determinano la morte di un gruppo di cellule o di parte di un tessuto o di un intero organo, che rimangono in continuità con le altre parti viventi dell’organismo. L’evoluzione della necrosi si manifesta con una infiammazione a carattere suppurativo attorno al focolaio necrotico, la quale tende a staccare (per eliminarlo) il tessuto morto da quelli vicini sopravviventi, ed è detta perciò infiammazione delimitante. Segue la formazione di un tessuto di granulazione, che colma le perdite di cellule e tessuti e si trasforma da ultimo in connettivo cicatriziale. Quando la parte necrotica non può essere eliminata perché è situata profondamente, può venire separata dai tessuti vivi circostanti e incapsulata per mezzo di una solida barriera fibrosa dalla stessa infiammazione delimitante, seguita dalla formazione di connettivo. In questi casi il materiale necrotico o va incontro alla colliquazione, così che ne risulta una formazione cistica, oppure più di frequente diviene sede di deposito di sali di calcio (calcificazione). Le cause della necrosi si distinguono in dirette e indirette: al primo gruppo appartengono i traumi (compressione, schiacciamento, spappolamento di tessuti); l’azione del freddo e del caldo oltre i limiti tollerabili (congelamenti, scottature); quella dei raggi Roentgen e del radio (radiodermiti ulcerose); le forti scariche elettriche; l’azione tossica di molte sostanze organiche e inorganiche e dei veleni prodotti da alcuni microrganismi patogeni. Cause indirette di necrosi sono le gravi ischemie permanenti e l’interruzione dell’innervazione; a questi fattori sono dovute le necrosi da decubito, riscontrabili nelle zone soggette a compressione e a lievi traumi in malati che presentano lesioni distruttive dei centri nervosi o dei nervi periferici.