È improbabile la trasmissione del cancro attraverso trasfusioni di sangue da un paziente affetto da un tumore non ancora diagnosticato.
Tuttavia, nei casi in cui il rischio di trasmissione di agenti infettivi è ben noto, è stato più complesso stabilire se malattie croniche come il cancro siano trasmissibili dal donatore al destinatario.
Anche se un tumore ha dimensioni eccessivamente ridotte per essere individuato, questo avrà già diffuso milioni di cellule, che potrebbero, come qualcuno sostiene, passare a chi riceve il sangue.
La probabilità di sviluppare il tumore non è maggiore rispetto a quella di coloro che avevano ricevuto il sangue da chi non è stato colpito dalla malattia. Il rischio non dipende da genere, età o numero di trasfusioni ricevute.
Inoltre, non c'è alcun elemento che comprovi un rischio maggiore nei casi di pazienti che hanno ricevuto il sangue da persone affette da quei tumori che si pensa implichino il più alto rischio di sviluppare metastasi attraverso il sangue (tumore ai polmoni, al fegato, alle ossa e al sistema nervoso centrale).
Il tasso di cancro nei destinatari di sangue proveniente da individui precedentemente malati di tumore non è maggiore di quello riscontrato tra i riceventi da donatori senza storia di cancro.
E poi in questo caso è abbastanza improbabile, perchè la quantità di sangue nell'ago di una siringa è veramente poca.
Ti direi di stare piuttosto tranquillo ;-)